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Storia dell'implantologia - Studio dentistico Montanari

L’IMPLANTOLOGIA OSTEOINTEGRATA: Storia dell’Implantologia moderna

Può sembrare un controsenso parlare della Storia dell’Implantologia all’interno delle “News”, ma si tratta di un argomento che suscita interesse e curiosità in molti pazienti, in particolare perché è diffusa la convinzione che si tratti di una pratica assai più recente di quanto non sia in realtà.
L’implantologia moderna nasce infatti a Göteborg in Svezia a metà del secolo scorso grazie agli studi del professor Per-Ingvar Brånemark a seguito della scoperta, del tutto casuale, della particolare biocompatibilità del titanio e della sua capacità di integrarsi con l’osso.
I primi impianti dentali sull’uomo furono realizzati in Svezia nel lontano 1965. Negli anni ’70 la scuola svizzera con André Schroeder iniziò a contribuire in modo sostanziale allo sviluppo della ricerca in questo campo, autonomamente da Brånemark.
Con queste premesse può sembrare difficile da credere, ma solo nel 1982 con la conferenza di Toronto ci fu il riconoscimento ufficiale dell’Osteointegrazione da parte della comunità scientifica.

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Storia dell’implantologia

Storia dell'implantologia - Studio dentistico Montanari
L’implantologia moderna muove i suoi primi passi in Svezia a metà del secolo scorso con la scoperta da parte di Per-Ingvar Brånemark, professore di Anatomia dell’Università di Göteborg, della peculiare capacità di integrazione nell’osso da parte del titanio. Come spesso avviene nella scienza, si trattò di una scoperta casuale.
Mentre si dedicava allo studio degli effetti di alcuni farmaci sulla microcircolazione, osservò come i componenti in titanio, inseriti nella tibia e nel perone di un coniglio-cavia, aderivano all’osso quasi cementandosi con esso.  Il suo enorme merito fu intuire le implicazioni e gli sviluppi che potevano derivare da questa evidenza e il successivo impegno nella sperimentazione, prima sul modello animale e infine nell’uomo, con approccio di assoluto rigore scientifico.
E’ interessante sottolineare che le ricerche di Brånemark e del suo gruppo non si indirizzarono solo verso l’implantologia ma anche verso l’ortopedia moderna, fornendo un contributo fondamentale al suo sviluppo con l’utilizzo del titanio per molte tipologie di protesi, come quelle d’anca o per il ginocchio.
Nel 1965 Brånemark operò il suo primo paziente, Gosta Larsson, inserendo quattro impianti a supporto di una protesi fissa per correggere una malformazione congenita della mandibola. L’intervento consentì al paziente di recuperare una normale funzionalità e si rivelò un successo anche nel lungo termine, tanto che alla morte del paziente nel 2006 gli impianti, a quarant’anni dal loro inserimento, erano ancora in funzione e in buono stato.
Nel successivo decennio un ulteriore contributo fondamentale venne fornito dalla scuola svizzera e in particolare dal professor André Schroeder dell’Università di Berna, con un progressivo sviluppo della ricerca nell’ambito della forma e delle caratteristiche della superficie implantare. In questo ambito venne instaurata una collaborazione con l’Istituto Straumann, specializzato nella ricerca su nuovi materiali in particolare nell’ambito della microingegneria dei componenti per orologi. Nel 1976 Schroeder e collaboratori riuscirono a produrre immagini microfotografiche che provavano per la prima volta il contatto diretto osso-impianto.
Un altro evento che ha segnato la storia dell’implantologia è stata la fondazione nel 1980 da parte del Dr. Fritz Straumann e del Prof. André Schroeder dell’International Team for Implantology (ITI) allo scopo di promuovere la ricerca e lo sviluppo dell’implantologia e che ancora oggi costituisce il principale punto di riferimento a livello mondiale per l’implantologia dentale.
Per un lungo periodo la comunità scientifica non accolse le nuove teorie e solo con la conferenza di Toronto del 1982, in cui Brånemark presentò i risultati delle sue ricerche a 15 anni con un successo del 95%, ci fu il riconoscimento ufficiale dell’Osteointegrazione come trattamento accettabile per la sostituzione dei denti mancanti.
Da allora lo sviluppo della ricerca ha portato a costanti e progressivi miglioramenti. Tra questi, il trattamento della superficie degli impianti, grazie all’aumento del contatto tra osso e titanio, ha permesso un’accelerazione del processo di osteointegrazione e una notevole contrazione dei tempi di attesa prima della costruzione del dente, fino alla possibilità del cosiddetto “carico immediato”. Ma tutti questi argomenti saranno i temi dei prossimi approfondimenti nel mondo dell’implantologia